mercoledì 29 aprile 2020

La scienza comincia ad avvicinarsi sempre di più alla filosofia

Il fuoco d’artificio eternamente manifesto e inestricabilmente congiunto di Spirito e Materia

Scienza vs Pensiero filosofico
Qui di seguito si fa riferimento ad un articolo in cui si discute la questione della materia nel contesto della dialettica tra scienza e filosofia.

sabato 25 aprile 2020

Come sconfiggeremo il COVID-19? STEP#11

Conosciamo davvero questo nemico invisibile?


Virus Cov-Sars2 che causa malattia da Covid-19

Dalla fine di febbraio 2020 sono state numerosissime le interviste che giornali, telegiornali, programmi televisivi e programmi radio hanno effettuato a virologi, immunologi, medici e infermieri per cercare di far capire a tutti coloro che non conoscono il campo della medicina che cosa sia questo virus e da dove provenga. 
Tuttavia, nonostante il gran numero di persone che si è dedicato a spiegare le cause di questo virus e le criticità ad esso connesse, ovvero la malattia che provoca, nessuno fin ora è riuscito a dare una risposta univoca e chiara alla domanda: "Che cos'è il virus Cov-Sars 2?".
Sono passati solo due mesi da quando questo virus è comparso per la prima volta in Italia e circa quattro dal primo caso nella città cinese di Wuhan, sebbene a tutti sembri di essere in questa situazione da molto più tempo, la medicina ha dichiarato invece di non averne avuto ancora abbastanza per poter iniziare a trasformare le ipotesi fatte in vere e proprie risposte. Gli interrogativi in effetti sono ancora molti ad esempio quelli riguardanti l'origine del virus e le sue cause, la malattia, le fasce di età maggiormente colpite, il rapporto tra virus e animali, le cure, i vaccini, le modalità di contagio. 
Riporto qui di seguito alcune interviste o podcast in cui i diretti interessati hanno dichiarato che il mondo della medicina ancora non conosce l'attuale nemico. 

Intervista a Fabrizio Pregliasco, virologo presso il dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, nonché direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi di Milano.   
https://www.affarinternazionali.it/2020/03/coronavirus-conosciamo-qualcosa-ma-manca-tanto-altro/

Articolo del giornale Il Messaggero che riporta le dichiarazioni dell'esperto Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell'ospedale San Raffaele di Milano.

Articolo pubblicato dall'ISS sull'ipotesi che i pipistrelli abbiano trasferito il virus agli uomini.

Articolo del giornale Repubblica che riporta le ricerche di uno studio francese secondo cui la nicotina e quindi il fumo proteggerebbero dal virus.
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/04/22/news/la_nicotina_protegge_dal_coronavirus_l_ipotesi_di_uno_studio_francese-254742593/

Articolo della rivista Focus che mette in luce cosa ancora non sappiamo del Covid-19.
https://www.focus.it/scienza/salute/covid-19-le-cose-che-ancora-non-sappiamo

Video dell' Humanitas in cui si cerca di far luce sulle ipotesi fatte fin ora sulla malattia da Covid-19.
https://www.humanitas.it/news/25802-coronavirus-cosa-sappiamo-piu

Video ripreso dal programma L'aria che tira su La7 in cui il virologo Andrea Crisanti dichiara che cosa ancora non si conosca di questo virus.
https://www.la7.it/laria-che-tira/video/test-immunologici-il-virologo-andrea-crisanti-non-esiste-nessuna-patente-di-immunita-24-04-2020-321333


Ciò che emerge dunque da tutte queste interviste e articoli sui giornali è che in realtà ancora nessuno conosce appieno la natura di questo nemico invisibile e il modo per poterlo sconfiggere


venerdì 17 aprile 2020

La domanda fondamentale STEP#10

Guida galattica per autostoppisti

Guida galattica per autostoppisti è un film di fantascienza del 2005 diretto da Garth Jennings ispirato all'omonimo libro di Duglas Adam. 

Frontespizio del libro Guida galattica per autostoppisti, Duglas Adam



Qui di seguito è presente una sequenza del film in cui è presente la trattazione del tema dell'universo e dell'inconoscibilità della materia presente al suo interno.





venerdì 10 aprile 2020

La materia in un'immagine STEP#09

COMPOSIZIONE VIII  

Vasilij Kandinskij è un vero maestro nel rappresentare al meglio il concetto della materia intesa come essenza e forma dell'universo.
Quest'opera non è null'altro se non un ossimoro in cui la geometria ordinata delle forme utilizzate coesiste con una casuale, a primo impatto, disposizione dei corpi, i quali, se osservati attentamente celano però un ritmo che è tutt'altro che casuale.
Che cos'è infatti la materia se non questo: un caos apparente dietro cui si celano ritmi e sequenze tutt'altro che casuali regolati da apposite leggi e geometrie.

Composizione VIII, Vasilij Kandinskij, 1923, Museo Guggenheim, New York
Questo link rimanda ad una delle composizioni di Shonberg, le migliori per godere delle opere di Kandinskij. Così come il quadro di Kandinskij anche la musica di questo famosissimo compositore richiama la mia idea di materia. 

Il mito dell'Androgino di Platone STEP#08


Il mito dell’androgino

Una delle opere più famose di Platone è certamente il “Simposio”. Nella finzione letteraria del Simposio sette intellettuali ateniesi si ritrovano nel bel mezzo di un convivio a discutere sul tema dell’Eros. Ognuno di essi espone il proprio parere agli altri trasformando il dialogo conviviale in un vero e proprio agone filosofico in cui le capacità oratorie dei singoli raggiungono il loro apice.

Il discorso di Aristofane è forse uno dei più famosi del Simposio di Platone, egli decide di trattare il tema mediante la narrazione del mito dell’androgino. Aristofane mostra un punto di vista alquanto materialista dell’amore, quest’ultimo sarebbe infatti solo un espediente per portare gli uomini alla continuazione della specie umana, nulla di sentimentale trapela dalle parole di Aristofane.

                                                                   Discorso di Aristofane



Androgino secondo l'idea di Platone
“[…] Allora c’erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina. Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l’ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. […] La ragione per cui c’erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i caratteri d’entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra. La loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio perché somigliavano ai loro genitori. Per questo finivano con l’essere terribilmente forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso. Così attaccarono gli dèi e quel che narra Omero di Efialte e di Oto, riguarda anche gli uomini di quei tempi: tentarono di dar la scalata al cielo, per combattere gli dèi. […] Dopo aver laboriosamente riflettuto, Zeus ebbe un’idea. «lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole. […] Detto questo, si mise a tagliare gli uomini in due, come si tagliano le sorbe per conservarle, o come si taglia un uovo con un filo. Quando ne aveva tagliato uno, chiedeva ad Apollo di voltargli il viso e la metà del collo dalla parte del taglio, in modo che gli uomini, avendo sempre sotto gli occhi la ferita che avevano dovuto subire, fossero più tranquilli, e gli chiedeva anche di guarire il resto. […] Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all’altra. Si abbracciavano, si stringevano l’un l’altra, desiderando null’altro che di formare un solo essere. E così morivano di fame e d’inazione, perché ciascuna parte non voleva far nulla senza l’altra. E quando una delle due metà moriva, e l’altra sopravviveva, quest’ultima ne cercava un’altra e le si stringeva addosso - sia che incontrasse l’altra metà di genere femminile, cioè quella che noi oggi chiamiamo una donna, sia che ne incontrasse una di genere maschile.” 

Platone, "Sinposio", [189]-[192] 

martedì 7 aprile 2020

L'ignoto

Gli uomini e la paura dell'ignoto

L'immagine della materia oscura è molto utile per comprendere il significato di ignoto. Essa infatti ci pone di fronte all'evidenza che, sebbene la scienza abbia fatto enormi passi avanti, resta ancora molto da scoprire sull'universo in cui viviamo. La materia oscura infatti rappresenta ciò che resta ancora di sconosciuto, essa ci ricorda ogni giorno quanto siano complessi ed intricati, quasi inafferrabili, i meccanismi che regolano il nostro universo. 
Se si considera il fatto che gli scienziati ritengano materia oscura circa l86% dell'universo, ci si accorge di quanto lavoro ancora la scienza dovrà effettuare prima di poter dire di conoscere effettivamente il luogo in cui viviamo.  


L'aggettivo oscura che noi oggi affianchiamo al termine preso in esame è significativo. Esso simboleggia proprio questo: la consapevolezza di non saper ancora come rispondere a quel gran numero di domande alle quali la scienza non ha ancora fornito spiegazioni, spiegazioni che oggi  giacciono in quella che viene denominata materia oscura.


"Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni" STEP#07

 Il bacio 
STEP
Il bacio, Francesco Hayez

"Ti manderò un bacio 
e so che non lo sentirai
ti volterai senza vedermi ma io sarò lì
Siamo fatti della stessa materia 
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante 
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro 
Mentre ti guardo muoio per te 
Il tuo sogno sarà di sognare me.

Ti amo perchè ti vedo riflessa 
in tutto ciò che c'è di bello 
Dimmi dove sei sta notte 
ancora nei miei sogni? 
Ho sentito una carezza sul viso 
arrivarmi fino al cuore 
Vorrei arrivare fino al cielo 
e con i raggi del sole scriverti ti amo 
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno 
tra i tuoi capelli, 
per poter sentire anche da lontano 
il tuo profumo! 
Vorrei fare con te quello 
che la primavera fa con i ciliegi."


Chi meglio di Pablo Neruda è in grado di trasmettere il significato della materia con questa poesia? La celeberrima frase  Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni mette in scena un enorme senso di appartenenza di ogni cosa, non solo al nostro pianeta, ma all'intero universo. Questa poesia oltre che essere una splendida dichiarazione di romanticismo è in realtà un inno all'universalità dei corpi. 



venerdì 3 aprile 2020

I resti del visconte dimezzato STEP#06


La "materia" del visconte dimezzato


Uno dei personaggi più strambi della letteratura italiana è sicuramente quella del visconte Medardo, protagonista del romanzo di Italo Calvino "Il visconte dimezzato".
Dopo aver subito una gravissima ferita durante una battaglia, Medardo è costretto a vivere nell'unica metà di se stesso rimasta intatta. 


Copertina del libro "Il visconte dimezzato"
“Dopo le battaglie l’ospedale da campo offriva una vista ancor più atroce delle battaglie stesse. In terra c’era la lunga fila delle barelle con dentro quegli sventurati, e tutt’intorno imperversavano i dottori, strappandosi di mano pinze, seghe, aghi, arti amputati e gomitoli di spago. Morto per morto, a ogni cadavere facevan di tutto per farlo tornar vivo. Sega qui, cuci là, tampona falle, rovesciavano le vene come guanti e le rimettevano al suo posto, con dentro più spago che sangue, ma rattoppate e chiuse. Quando un paziente moriva, tutto quello che aveva di buono serviva a racconciare le membra di un altro, e così via. La cosa che imbrogliava di più erano gli intestini: una volta srotolati non si sapeva più come rimetterli. Tirato via il lenzuolo, il corpo del visconte apparve orrendamente mutilato. Gli mancava un braccio e una gamba, non solo, ma tutto quel che c’era di torace e d’addome tra quel braccio e quella gamba era stato portato via, polverizzato da quella cannonata presa in pieno. Del capo restavano un occhio, un orecchio, una guancia, mezzo naso, mezza bocca, mezzo mento e mezza fronte: dell’altra metà del capo c’era più solo una pappetta. A farla breve, se n’era salvato solo metà, la parte destra, che peraltro era perfettamente conservata, senza neanche una scalfittura, escluso quell’enorme squarcio che l’aveva separata dalla parte sinistra andata in bricioli. I medici: tutti contenti. - Uh, che bel caso! - Se non moriva nel frattempo, potevano provare anche a salvarlo. E gli si misero d’attorno, mentre i poveri soldati con una freccia in un braccio morivano di setticemia. Cucirono, applicarono, impastarono: chi lo sa cosa fecero. Fatto sta che l’indomani mio zio aperse l’unico occhio la mezza bocca, dilatò la narice e respirò. La forte fibra dei Terralba aveva resistito. Adesso era vivo e dimezzato.”  I. Calvino, "Il visconte dimezzato" , capitolo 2 

Per una lettura integrale del testo è possibile far riferimento al seguente link http://scuole.provincia.ps.it/sm.olivieri.pesaro/files/Calvino-Italo---Il-visconte-dimezzato.pdf




Sintesi del blog STEP#24

Viaggio attraverso il concetto di MATERIA Introduzione Questo blog nasce dalla necessità di approfondire il concetto di materia attr...